Secondo una ricerca condotta da Juniper Research Barcellona sarebbe la città più smart del mondo, seguita da New York, Londra, Nizza e Singapore. Ma quali parametri sono stati presi in considerazione per decretare il primato della città spagnola, dal punto di vista della tecnologia e delle innovazioni?

Dai giochi olimpici del 1992, ha preso vita la nuova Barcellona, con una serie di iniziative di riqualificazione territoriale che hanno interessato soprattutto la zona nuova della città, meno battuta dai turisti. Uno degli edifici simbolo della città è divenuto così la Torre Agbar, un grattacielo inaugurato poco più di 10 anni fa e alto 144 metri. L’Edificio Forum, inaugurato nel 2011, al momento ospita il Museu Blau, che fa parte del Museu de Ciénces Naturals.

Ma quali sono le innovazioni tecnologiche che Barcellona ha messo in atto in parallelo alla ricostruzione di alcune zone della città? E’ presto detto. Il sito Apps4bcn contiene un lungo elenco di app a disposizione di cittadini e turisti. E’ possibile così sapere, nel tempo di un clic, dove andare a correre, come prendere un taxi, quali sono gli eventi in città.

I cambiamenti degli ultimi anni hanno interessato anche la rete dei trasporti pubblici che è stata rivista e notevolmente migliorata. Sono state pianificate 28 linee che seguono percorsi verticali, orizzontali e diagonali per una migliore razionalizzazione delle tratte. Su strada, poi, sono attivi semafori intelligenti che in caso di emergenza riescono a facilitare il percorso dei mezzi di soccorso.

La città punta molto anche sulla mobilità sostenibile, anche privata. Sono stati attivati oltre 480 punti di ricarica per i veicoli elettrici. A disposizione anche per i taxi, i bus e le vetture in car sharing. Gli studenti, inoltre, nel loro percorso quotidiano casa-scuola-casa potranno seguire degli itinerari pedonali – onde verdi – che li condurranno in tutta sicurezza fino a destinazione.

E infine c’è lo Smart city campus. Un vero e proprio incubatore di idee e di iniziative economiche, tecnologiche e legate alla rigenerazione urbana. Ma non finisce qui. La raccolta dati, a fini statistici o di migliore gestione delle attività, è il vero fiore all’occhiello della nuova Barcellona. Dai dispositivi per registrare il ‘rumore’ di particolari zone dalla città, ai chip nei bidoni della spazzatura per avvisare quando sono pieni.

Il tutto per facilitare la vita dei cittadini e dei turisti.