Le visite fiscali sono quelle cui i lavoratori dipendenti, sia del settore pubblico che privato, sono sottoposti nel caso in cui si assentano dal lavoro per malattia. Si tratta di una procedura volta a verificare l’effettiva malattia del dipendente che viene effettuata dai cosiddetti Medici Fiscali, professionisti che collaborano con l’INPS (l’ente che gestisce le visite fiscali in Italia).

Nel periodo di malattia, egli ha comunque diritto allo stipendio, come segue:

  • Fino al 9° mese incluso, 100% dello stipendio;
  • Dal 10° al 12° mese, 90% dello stipendio;
  • Dal 13° al 18° mese, 50% dello stipendio

Parlando di visite fiscali, bisogna fare attenzione a distinguere tra quelle che riguardano i lavoratori dipendenti del settore pubblico e quelli del settore privato, dato che per il 2016 l’INPS prevede un trattamento differente.

Visite fiscali per i dipendenti pubblici

Rientrano all’interno di questa categoria tutti i lavoratori dipendenti che operano per i Comuni, le Province, le Regioni, ma anche i Ministeri, ad esempio.

Tali soggetti sono sottoposti ad una reperibilità di 7 giorni su 7 da parte del Medico fiscale (dunque possono ricevere delle visite anche di sabato e domenica), secondo questi orari:

  • Dalle 9 alle 13
  • Dalle 15 alle 18

Entro tali fasce orarie, il lavoratore dipendente in malattia deve rimanere necessariamente presso l’indirizzo indicato sul certificato di malattia inviato al datore di lavoro.

Visite fiscali per i dipendenti privati

Rientrano nella categoria di “dipendente privato” tutti coloro che lavorano per piccole, medie e grandi imprese gestite, per l’appunto, da privati, sotto forma di aziende individuali o società.

Anche costoro devono rimanere a disposizione del medico fiscale 7 giorni su 7, ma cambiano leggermente gli orari di reperibilità:

  • Dalle 9 alle 12
  • Dalle 17 alle 19

Esclusioni dalla reperibilità

La legge italiana specifica anche dei casi in cui la reperibilità da parte del dipendente può essere esclusa, nello specifico:

  • malattie importanti che hanno bisogno di cure salvavita;
  • infortunio sul lavoro;
  • quadri morbosi legati alla patologia evidenziata nella lettera di malattia;
  • rischio per la gestazione

Inoltre, sono esenti anche coloro che, durante il periodo di prognosi, hanno già ricevuto una visita fiscale.

Gli obblighi per il dottore

I medici dovranno riportare, con dovizia di particolari, informazioni sull’effettivo stato di salute del dipendente in malattia. Nel caso in cui dovessero ritenerlo opportuno, potrebbero anche protrarre la diagnosi di 2 giorni, oppure inviare il dipendente ad effettuare un controllo specialistico più approfondito.

Sanzioni nel caso di mancato rispetto dell’obbligo di reperibilità

Nel caso in cui, negli orari richiesti dalla reperibilità, il lavoratore non fosse disponibile per la visita fiscale in quanto fuori domicilio (tranne ovviamente nei casi che abbiamo visto prima), scatta una sanzione che gli toglie il diritto a ricevere la retribuzione per i primi 10 giorni di malattia. Dall’11° giorno in poi, perde il diritto al 50% dello stipendio.

Inoltre, gli saranno dati 15 giorni di tempo per fornire tutte le prove necessarie che possano giustificare la sua assenza.