Scuola a rischio per quest’anno scolastico. Secondo i dati raccolti da Il Corriere della Sera in base alle indagini effettuate da Tuttoscuola, potrebbero mancare circa 23 mila docenti. Infatti, degli oltre 71 mila candidati già esaminati agli esami scritti per ‘soli’ 63 mila posti disponibili nelle scuole italiane (dalle materne agli istituti superiori), ben trentaduemila sono stati giudicati non idonei. E non ammessi alla prova orale.

Eppure si tratta di candidati docenti che hanno già svolto un percorso formativo e hanno, di fatto, già ricevuto la necessaria abilitazione. Tra gli strafalcioni più frequenti, scrivere “cmq” al posto di comunque, non sapere qual è la capitale della Svezia (in una domanda a risposta multipla) e confondere il tribunale dell’Aja e una improbabile corte dell’Ajax.

Come riporta la rivista Tuttoscuola, si è riscontrata nelle prove scritte «una scarsa capacità di comunicazione scritta, in termini di pertinenza, chiarezza e sequenza logica e una carenza nell’elaborare un testo in modo organico e compiuto. Si ricava anche un campionario di risposte incomplete, errori e veri e propri strafalcioni, che sorprendono in maniera più acuta per il tipo di concorso in questione, ovvero una selezione tra chi si candida a insegnare alle nuove generazioni».

E prosegue: «In alcuni compiti è emersa anche una scarsissima conoscenza dell’italiano, tanto da indurre alcuni commissari a chiedersi se si trattasse di candidati stranieri che non padroneggiavano bene la nostra lingua, salvo poi verificare che erano italianissimi».

Se è vero, tra l’altro, che investire in cultura e istruzione arricchisce il Paese anche in termini economici è altrettanto vero che la qualità professionale degli insegnanti è la «variabile più influente sui risultati degli studenti».