Che il vino racconti la storia del territorio non è certo un segreto. Tra le moltissime tipologie di vino ce n’è uno che di cose da raccontare forse ne ha più di altri: il Franciacorta Docg. È stato infatti il primo tra quelli italiani prodotto con il metodo della rifermentazione in bottiglia ad aver ottenuto la Docg, la denominazione di origine controllata e garantita. Denominazione che gli è stata conferita ormai dal 1995, anno in cui ha, inoltre, abbandonato l’etichetta di spumante. Oggi con il termine Franciacorta ci si riferisce al territorio – la zona collinare che si trova tra Brescia e la parte meridionale del Lago d’Iseo – al metodo di produzione oltre che, naturalmente, al vino.

Senza indugi è da sempre uno dei vini più amati e richiesti, in particolare, in occasioni speciali come ricorrenze, festeggiamenti, celebrazioni. Insomma, in tutte quelle in cui è richiesto brindare con pregiate bollicine per fermare il momento, l’occasione.

Quale vino migliore del Franciacorta per farlo. Occasioni speciali così come speciale è il metodo impiegato per dare vita a ogni bottiglia, un’arte antica che si lega armoniosamente con la modernità delle tecnologie e dell’abilità dei viticoltori che ancora oggi investono tempo, mente e corpo per rendere perfetto ogni vino.

  • Le uve e il metodo Franciacorta Docg

Uve Chardonnay, Pinot bianco (fino a un massimo del 50%) e Pinot nero sono quelle utilizzate per il Franciacorta, la cui vendemmia viene fatta ancora manualmente nei mesi tra luglio e agosto.

Per quanto riguarda il metodo, appunto, questo vino prima di essere messo in commercio viene fermentato per far sì che il suo sapore arrivi alla sua massima complessità aromatica. Si parte dai 18 mesi il non millesimato, ai 24 per il Satèn e Rosé non millesimato, ai 30 mesi per il Millesimato Satèn, il Millesimato e il rosé Millesimato. Ma ci sono anche i 60 mesi di fermentazione per le varie riserve. Prima di questi tempi è assolutamente impossibile proporre una bottiglia di Franciacorta, significherebbe perdere le sue proprietà e sapore che lo contraddistingue, proprio come la sua tipica chiusura con il tappo a fungo.

  • Gli abbinamenti consigliati

Essendo un vino sapido, fresco e con il giusto tasso di acidità, è ideale per tutte le occasioni, dagli aperitivi ai pranzi, senza dimenticare le cene e si presta ad abbinamenti a tavola numerosi e diversi. Consigliato quello con la robiola e il casolet bresciani, ma anche con risotti e piatti a base di pesce, con alcuni salami, soppressata e lardo. Non è per niente male neanche con i dolci.

Per degustare il sapore deciso e vellutato con un retrogusto di agrumi, fiori bianchi e nocciole del Franciacorta è possibile acquistalo direttamente online su origini o altri store in rete, metodo sicuramente rapido e più comodo rispetto a quello tradizionale.

Questo vino può essere, quindi scelto per moltissime occasioni, da quelle più ufficiali a quelle meno magari brindando all’ora dell’aperitivo con le sue bollicine mai invadenti semplicemente per la bella serata che deve ancora iniziare.