Potrebbe essere scarcerato entro 90 giorni Brendan Dassey, il giovane 27enne del Wisconsin condannato per omicidio nel caso di Teresa Halbach, balzato agli onori di cronaca grazie alla serie TV di Netflix, Making a murderer. In base agli ultimi sviluppi, una corte federale dello stato ha ordinato la scarcerazione del ragazzo, protagonista della docu-serie insieme a suo zio Steven Avery, tuttora imprigionato per lo stesso omicidio.

Se la procura non farà appello, entro tre mesi, Brendan potrebbe tornare in libertà. Il giudice William Duffin nella sentenza ha messo in evidenza l’errata condotta investigativa degli inquirenti, che avrebbero di fatto estorto una confessione totalmente involontaria. Riassumiamo brevemente il caso: nel 1985, Steven Avery, fratello della madre di Dassey, viene ingiustamente accusato di stupro e resta in carcere per 18 anni prima di essere riconosciuto innocente, in seguito ad alcuni esami del DNA che lo scagionano.

Poi nel 2006 un nuovo arresto, questa volta per omicidio, che lo porta alla condanna all’ergastolo nel 2007, insieme al nipote, condannato essenzialmente a causa della sua estorta (ora lo sappiamo) confessione.

“Gli inquirenti assicuravano a Dassey che non aveva nulla da temere. Quelle continue false promesse, se considerate nel contesto di una serie di altri fattori, in particolare l’età di Dassey, i suoi deficit intellettivi e l’assenza di un sostegno da parte di un adulto, hanno portato a una confessione involontaria“, ha scritto il giudice Duffin.

I fan della serie e di Steve Avery, che tra l’altro hanno raccolto già 530 mila firme in una petizione per richiedere alla Casa Bianca la grazia per l’uomo (che, ricordiamolo, ha già trascorso quasi metà della sua vita in carcere), ora credono che la scarcerazione del nipote potrebbe cambiare le carte in tavola anche nella condanna all’ergastolo di Avery. Va detto però che la confessione del giovane non venne mai utilizzata nel processo di Steven Avery, nel quale al contrario vennero presentate numerose prove scientifiche (tra cui la chiave dell’auto della vittima ritrovata a distanza di giorni durante l’ennesima perquisizione nell’abitazione di Avery).

Ironia della sorte, come nel caso di stupro Steve venne riconosciuto innocente grazie a nuovi test del DNA, anche questa volta l’uomo potrebbe essere scagionato grazie ad un esame più approfondito sulla chiave della vettura di Teresa Halbach. Secondo la difesa, infatti, la chiave sarebbe stata contaminata con il sangue dell’uomo per fabbricare prove false a suo discapito.