Borsa Italiana chiude in flessione dello 0,73 per cento sulla scia delle notizie negative in capo al Monte dei Paschi di Siena: l’istituto di credito senese ha infatti perso il 10% della propria capitalizzazione dopo aver ricevuto una risposta negativa dalla Banca Centrale Europea, che ha riscontrato in maniera insoddisfacente la richiesta della banca toscana di avere più tempo per poter lanciare l’aumento di capitale da 5 miliardi di euro contando solo sulle risorse del mercato, e non su aiuti pubblici.

Con il diniego della Bce, il futuro della banca toscana si complica e, soprattutto, si aprono le porte verso un intervento pubblico per la sua messa in sicurezza.

Tra le altre Borse europee, chiudono in positivo Francoforte + 0,22%, Londra + 0,33% e Parigi + 0,6%. L’euro chiude in ribasso sotto soglia di 1,06 dollari, mentre lo spread tra i Btp decennali e gli equivalenti Bund tedeschi risale verso quota 170 punti, con il decennale italiano che rende più del 2% sul mercato secondario.

Per quanto attiene le materie prime, il petrolio ritorna sotto i riflettori in vista dell’incontro a Vienna tra l’OPEC i Paesi esterni al cartello (ma vicini).

Sul fronte macro economico, positivi sono finalmente i dati dell’economia della Cina, con l’inflazione di novembre che sale del 2,3 per cento, per il terzo mese consecutivo. Il dato è comunque al di sopra delle aspettative di un’inflazione al 2,2 per cento, ma rimane comunque al di sotto della soglia del 3 per cento che il governo non vuole superare.

Sempre sul fronte macro, la Banca centrale francese ha tagliato le stime sulla crescita economica per quest’anno e per il prossimo a causa dell’effetto Brexit.

L’istituto banchiere transalpino ha infatti ricordato come l’outlook non possa che essere particolarmente sofferente proprio a causa delle peggiorate condizioni esterne per la Francia e che la crescita 2016 e 2017 è da rivedersi all’1,3 per cento contro stime dell’1,4 per cento e dell’1,5 per cento.

Intanto, il surplus commerciale della Germania è calato a ottobre rispetto a settembre, su quota 20,5 miliardi di euro. Negli Stati Uniti la fiducia dei consumatori è salita più delle attese a quota 98 punti a dicembre, con le scorte calate dello 0,4 per cento in linea con le stime.